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Milanofotografo - Attrezzature utilizzate


Altri accessori - BENDABLE BOUNCE CARD / FLAG
Ulteriori informazioni:
  • http://www.expoimaging.com/product-detail.php?cat_id=13&product_id=21&keywords=_Rogue_FlashBenders
  • Da Dicembre 2010 utilizzo anche un diffusore pieghevole per flash. Si tratta di un pannello pighevole in maniera plastica e reversibile. Esso permette di ottenere un'illuminazione molto più morbida e diffusa che in sua assenza. La modalità di utilizzo più frequente prevede l' orientamento del flash verso l'alto e il pannello orientato anche esso verticalmente, oppure più o meno inclinato in avanti, a seconda di quanto forte e collimato deve essere il fascio del flash. L'unico difetto è che la potenza del flash necessaria aumenta molto, dato che il fascio risulta molto meno collimato. Richiede perciò un flash adeguato: il Metz risulta avere spesso il fiato corto, lo Starblitz risulta più adatto.
    L'altro "difetto" è che, fra Starblitz e flash bender, non si può proprio più parlare di "sistema compatto"!
    Aggiornamento: la nuova versione del diffusore qui descritto è meno pratica della precedente, perché la superficie è pressoché floscia e solo il rinforzo lungo l'asse maggiore lo tiene su. Perciò è più difficile dargli una forma precisa.

    Altri accessori - HOYA MACRO FILTERS SET
    Ulteriori informazioni:
  • http://www.hoyafilter.com/hoya/products/specialeffectsfilters/closeup/
  • Set di 3 lenti aggiuntive per macro, +1, +2, +4. Diametro 67mmm (per la Fuji s100fs). Purtroppo la confezione con offre informazioni aggiuntive, ne' sono presenti istruzioni.
    In teoria è possibile montare sull' obiettivo anche più di una lente per volta. I risultati si qui ottenuti tendono però a sconsigliare questa soluzione, in quanto la qualità dell' immagine sembra peggiorare significativamente. In effetti la qualità ottica dei filtri in questione non è eccellente, e solo il più debole (+1) non peggiora in maniera significativa la qualità dell' immagine. Purtroppo però al momento è questo l' attrezzatura di cui dispongo! Ovviamente il vantaggio è comuque quello dell' ingombo e del peso ridotto, che rendono molto più facile scattare foto macro anche in condizioni difficili. In particolare, il peso ridotto rende possibile l' utilizzo dell' autofocus della macchina. Va aggiunto che ho scoperto che attivando la modalità supermacro, l'aberrazione cromatica appare ridursi.

    Altri accessori - B.I.G. MACRO FILTERS SET
    Ulteriori informazioni:
  • http://big-photo.de/b-i-g-nahlinsen-set-62-mm-1-2-4-macro.html
  • Set di quattro filtri macro +1; +2; +4; +10. Il diametro di 62mm permette di utilizzarli sia sulla Fuji x-s1 sia sullo zoom Panasonic 14-140mm.
    Li ho usati ancora troppo poco per poter esprimere un giudizio.

    Altri accessori - MANFROTTO COMPACT ACTION
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.manfrotto.it/collezioni/supporti/collezione-compact
  • Si tratta di un treppiede leggero e poco ingombrante.

    Pregi
    • Leggero e facile da trasportare
    • Testa su sfera. E' facile trovare l'orientamento giusto.
    • Il sistema di fissaggio a ruota gommata è molto veloce.
    • La maniglia ergonomica permette di orientare in maniera veloce la macchina fotografica

    Difetti
    • Il sistema di fissaggio non è molto saldo come uno classico a vite. Quando si pone la macchina fotografica in posizione verticale essa tende lentamente a pendere in avanti, se l'obiettivo è appena appena un po' pesante.
    • La manopola è assai ingombrante e crea intralcio quando si deve puntare la macchina verso l'alto.
    • La forma rotonda e le dimensioni ridotte della piastra da avvitare sulla macchina fotografica fanno temere di poterla perdere.


    Camere - FUJIFILM S100FS
    Ulteriori informazioni:
  • http://www.fujifilm.it/aree/prodotti/prodotti.asp?cod=15781788
  • http://www.dpreview.com/reviews/specs/FujiFilm/fuji_finepixs100fs.asp
  • La Fujifilm s100fs rappresenta, al momento della sua uscita, la più completa e seria macchina fotografica a ottica fissa mai prodotta.
    Costruita intorno ad un sensore specificamente progettato per lei, da 2/3" (8.80 x 6.60 mm, 0.58 cm2) e perciò più grande di quasi tutti, se non tutti, quelli presenti nelle fotocamere ad ottica fissa di quel periodo, ha dimensioni e ambizioni quasi da reflex.
    Tutte le funzioni principali (iso, tempo di esposizione, diaframma e non solo) sono accessibili direttamente dal corpo macchina tramite appositi tasti, o combinazioni di tasti, senza dover passare dal menù.
    Lo zoom è regolabile meccanicamente, tramite un' ampia ghiera sull' obiettivo, ove è presente anche la piccola ghiera della messa a fuoco manuale, che però non è meccanica ma servoattuata.
    Le dimensioni e il peso, di quasi un kg, rendono la s100fs non adatta a chi vuole una macchina fotografica facile da portare con se, magari da tenere in tasca. Il fatto però che l' obiettivo garantisca un' escursione focale (equivalente) di 28-400mm significa che in una piccola borsa a tracolla è possibile avere l' equivalente di quanto, nel caso di una reflex, necessiterebbe di una grossa borsa o di un grosso zaino.
    Un altro pregio della s100fs è quello di permettere di scattare in raw in modo efficace, senza lunghe pause fra uno scatto e l' altro (siamo su 1,5-2 secondi). Si tratta di una qualità rara fra le macchine fotografiche a ottica fissa. Va detto però che è necessaria una scheda di memoria sufficientemente veloce, altrimenti il tempo fra uno scatto e l' altro aumenta.
    Tutte le foto su questo sito scattate con la Fuji s100fs sono state scattate in formato raw, elaborate con s7 raw e sottoposte a Noiseware per la riduzione del rumore (trattamento blando). Per maggiori dettagli vedere oltre.
    Per quanto riguarda i diffetti e i limiti della Fuji s100fs, essi sono pochi. Alcuni sono però presenti:

    • Aberrazione cromativa significativa, in particolare alle focali molto lunghe e (soprattutto) molto corte. Fortunatamente essa può può venire in maniera quasi completa a livello di s7raw.
    • Messa a fuoco manuale scarsamente utilizzabile. E' difficile mettere la rotazione della ghiera in relazione con l' effetto, sia a causa della risoluzione talvolta inadeguata del mirino a LCD (in particolare in condizioni di scarsa luce), sia, e soprattutto, per la mancata proporzionalità fra angolo di rotazione della ghiera ed escursione del movimento meccanico che viene effettivamente messo in atto.
    • La messa a fuoco va persa, anche nella modalità di messa a fuoco manuale, ogni volta che si guarda una foto scattata (e, ovviamente, ogni volta che si spegne la macchina.
    • Alcune incompatibilià fra impostazioni, apparentemente senza logica.
    • Per quanto riguarda la modalità macro, l' apparecchio mantiene meno di quanto promettono le specifiche pubblicizzate. Infatti, il fatto che la focale debba venire sempre più ridotta, man mano che ci si avvicina al soggetto, fa sì che le effettive dimensioni del soggetto rimangano più o meno sempre le stesse. In altre parole, potersi avvicinare fino ad 1cm serve a poco, dato che lo si può fare solo alla focale minima, quando nella foto il soggetto appare poco più grande di come sarebbe apparso alla normale distanza minima possibile alla focale massima.
    • Flash solo non TTL


    Camere - FUJIFILM X-S1
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.dpreview.com/products/fujifilm/compacts/fujifilm_xs1/specifications
  • La Fujifilm x-s1 rappresenta la più completa e seria macchina fotografica a ottica fissa mai prodotta dotata di ghiera dello zoom manuale.
    Come la Fuji s100fs, anche essa possiede un sensore da 2/3 " (8.80 x 6.60 mm, 0.58 cm2) e perciò più grande di quello presente nella maggior parte delle ad ottica fissa.
    Anche essa ha dimensioni e ambizioni quasi da reflex.
    La Fuji x-s1 possiede tutti i pregi della Fuji s100fs e anzi è migliore in quasi tutto. In particolare:

    • Mirino e schermo LCD molto con risoluzione nettamente maggiore.
    • Due tasti con funzione personalizzabile
    • Migliore qualità dei filmati e registrazione stereofonica del suono
    • Escursione focale ancora maggiore (particolarmente utile è la possibilità di scattare a 24mm, mentre l'estremo opposto è sfruttabile al meglio solo con un treppiede, se appena le condizioni di luce non sono ottimali.)
    • Miglior rapporto segnale rumore
    • Possibilità di scegliere gli ISO su una scala più fine.
    • Possibilità di usare il flash (compatibile Fuji) in modalità TTL
    • Presenza di una livella digitale

    Tutte le foto su questo sito scattate con la Fuji xs-1 sono state scattate in formato raw ed elaborate con RAW File Converter (una versione dedicata di Silkypix). Non è invece stato utilizzato alcun programma aggiuntivo di riduzione del rumore perché si è visto che di regola ciò non comporta alcun vantaggio reale, ma solo la perdita di dettagli.
    Per maggiori dettagli vedere anche oltre.
    Per quanto riguarda i difetti e i limiti della Fuji x-s1, posso segnalare:

    • Aberrazione cromativa significativa ad alcune focali, in particolare alle focali molto corte. Essa può venire completamente eliminata scattando in raw.
    • Luce di aiuto all'autofocus meno efficace che sulla Fuji s100fs (ma comunque più efficace che nella Panasonic G2), a causa della posizione in cui è posta e alla forma bombata dell'obiettivo. Questo fa sì che sia più frequente avere difficoltà a mettere a fuoco in condizioni di luce scarsa.
    • La messa a fuoco va persa, anche nella modalità di messa a fuoco manuale, ogni volta che si guarda una foto scattata (e, ovviamente, ogni volta che si spegne la macchina).
    • Alcune incompatibilità fra impostazioni, apparentemente senza logica.
    • Per quanto riguarda la modalità macro, l'apparecchio mantiene meno di quanto promettono le specifiche pubblicizzate. Infatti, il fatto che la focale debba venire sempre più ridotta, man mano che ci si avvicina al soggetto, fa sì che le effettive dimensioni del soggetto rimangano più o meno sempre le stesse. In altre parole, potersi avvicinare fino ad 1cm serve a poco, dato che lo si può fare solo alla focale minima, quando nella foto il soggetto appare poco più grande di come sarebbe apparso alla normale distanza minima possibile alla focale massima.
    • Flash interno piuttosto debole
    • Certe volte dopo lo scatto la rotazione della rotella di selezione perde efficacia. Per "riattivarla nuovamente" occorre premere a metà il pulsante di scatto.
    • La luce di aiuto autofocus del flash non viene attivata premendo a metà il pulsante di scatto (cosa che sembra comune a quasi tutte le fotocamere non reflex).
    • Non è possibile modificare l'esposizione del soggetto in primo piano quando si utilizza il flash in ttl. Modificando il diaframma viene infatti comandato al flash di compensare in modo automatico in maniera corrispondente, e quindi l'illuminazione del soggetto rimarrà invariata.
    • Il sistema delle impostazioni personalizzate (C1, C2, C3) è strano e poco intuitivo. Infatti, in effetti salva le impostazioni e le ripropone tali e quali quando si seleziona nuovamente la corrispondente posizione C, ma solo se la macchina è rimasta spenta per un po' (10 minuti?). A breve termine, invece, vengono semplicemente salvate le impostazioni utilizzate l'ultima volta. A medio e lungo termine si tratta perciò di memorie di tre impostazioni standard, a breve termine, invece, sono tre memorie separate delle ultime impostazioni utilizzate!
      La cosa potrebbe anche essere utile, se solo venisse spiegato prima! Invece ho dovuto fare appositamente una prova, per accertarmene!
    • E' presente un significativo lag in quello che viene visualizzato nel mirino o sullo schermo rispetto alla situazione reale. Scattare soggetti in rapido movimento può rappresentare un problema, non tanto per la messa fuoco, ma per il fatto che il soggetto può essere già uscito dalla visuale, allorché si preme il tasto di scatto.

    Rispetto alla Panasonic G2, i colori sono alla pari o perfino meglio. Il dettaglio è invece significativamente inferiore. Si tratta perciò di un ottima macchina fotografica allaround, ma che ovviamente impone di accettare dei compromessi.

    Camere - PANASONIC LUMIX DMC-G2
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.dpreview.com/reviews/panasonicdmcg2
  • http://www.imaging-resource.com/PRODS/DMCG2/DMCG2A.HTM
  • La Panasonic G2 è una macchina fotografica mirrorless di formato micro quattro terzi, ovvero ha lenti intercambiabii, ma non possiede specchio. Il sensore possiede le stesse dimensioni delle normali reflex Olympus digitali, e la sua area è pari a quattro volte quella del sensore della Fuji s100fs. Poichè non è presente lo specchio, la luce proveniente dall'obiettivo arriva direttamente sul sensore anche durante il puntamento e la messa a fuoco. L'assenza dello specchio comporta anche che il mirino non sia ottico, ma elettronico. La qualità dell'immagine fornita dal piccolo display a cristalli liquidi è molto alta, in particolare per quanto riguarda la risoluzione e la nitidezza. Rimandando per le varie caratteristiche tecniche alle pagine on line, elencherò qui di seguito quelli che secondo me sono i suoi punti di forza e e le sue debolezze, in particolare al confronto con la Fuji s100fs. In generale si può dire che il naturale upgrade da una bridge di alto livello come la s100fs è senza dubbio una mirrorless, più che una reflex digitale classica, dato che la presenza di un mirino elettronico e il liveview efficiente permettono di mantenere lo stesso stile di operatività.

    Punti di forza

    • Il mirino elettronico è molto nitido e chiaro. Permette la messa a fuoco manuale, con qualche attenzione anche in condizioni di luce scarsa. L' immagine, però, risulta spesso un po' innaturale, in particolare a causa del contrasto, troppo alto.
    • La nitidezza delle immagini è migliore che sulla Fuji s100fs, ma non così tanto come potrebbe apparire ad una prima occhiata. Questo perchè, nel caso della Fuji s100fs, utilizzando s7raw, a causa dell' interpolazione, le immagini vengono sviluppate a dimensioni nominalmente maggiori di quelle che corrisponderebbero ad un sensore di 11Mp. Riscalando l'immagine ottenuta alle dimensioni che si otterrebbero da un sensore normale di 11 Mp, si verifica che la risoluzione è in effetti molto alta anche sulla Fuji.
    • Con lo zoom 14-140 (28-280 equiv., vedi sotto) l' autofocus è molto più veloce di quello della Fuji. I gabbiani in volo, ad esempio, che con la Fuji sono un soggetto relativamente difficile, risulta piuttosto facile, con soggetto molto spesso a fuoco perfetto.
    • Ovviamente, essendo il sensore quattro volte più grande di quello della Fuji, il rapporto segnale rumore, in particolare ad alti ISO, è migliore. Purtroppo, utilizzando lo zoom lo zoom 14-140 (28-280 equiv., vedi sotto), che parte da 4, invece che 2.8 come nel caso della Fuji, una buona parte di tale vantaggio va perso alle focali più corte. Alle focali maggiori il vantaggio è maggiore, perchè la differenza di massima apertura è minore (5.8 contro 5.0 a 300mm equiv). Inoltre, il rumore generato dal sensore della Panasonic G2 è più difficile da gestire rispetto al caso della Fuji s100fs, ed è difficile evitare che con la riduzione del rumore generi artefatti innaturali. Per queto motivo è necessario lasciare nelle immagini una quantità maggiore di rumore.
    • I file raw sono significativamente più piccoli che con la Fuji (15Mb contro 22Mb ca.)


    Punti deboli

    • I colori dello schermo LCD non sono all'altezza, con un contrasto troppo elevato e colori talvolta innaturali. Non è sempre facile valutare la qualità della foto scattata, dato che poi, sullo schermo del computer, essa risulta spesso molto migliore. I colori sono molto migliori sulla Fuji s100fs.
    • La luce di aiuto per l' autofocus è troppo debole, e malposizionata. Spesso, durante l' utilizzo, si tende ad interromperne il fascio con le mani. Lo stesso avviene utilizzando lo zoom a focali più grandi.
    • Veramente insensato è il fatto che il bracketing dell'esposizione richieda che il tasto di scatto venga mantenuto premuto. Questo impedisce che si possa eliminare il rischio di mosso attraverso l' autoscatto (che comunque si esclude rispetto al bracketing anche a livello stesso di levetta di gestione delle modalità di scatto).
    • Lo schermo LCD apribile e ruotante non è così comodo come sembra. Aperto, va ad interferire con il cordone per tenere la macchina appesa intorno al collo, e non è sempre facile capire quale è modo in cui posizionarlo per inquadrare l'immagine. Rispetto allo schermo basculante della Fuji s100fs è comunque più comodo nel caso di immagini in formato ritratto.
    • L'autofocus tende a mettere a fuoco sul punto sbagliato, quando il soggetto è poco illuminato e lo sfondo lo è di più. La stessa cosa può capitare anche con la Fuji s100fs, ma più di rado. Cambiare la dimensione della zona di analisi dell'autofocus non sembra purtroppo di essere d'aiuto.
    • Malgrado il sensore quattro volte più grande, la gamma dinamica non sembra maggiore che sulla Fuji. In certi casi sembra perfino minore, ma probabilmente ciò è dovuto al fatto che la saturazione dei pixel avviene in maniera troppo poco progressiva, cosicchè nelle immagini le zone saturate tendono ad avere bordi innaturalmente netti.
    • Il bilanciamento del bianco è assai carente e in pratica bisogna trovare quello ottimale per ogni foto singolarmente. (Aggiornamento: il problema si è molto ridotto passando alla versione aggiornata di Silkypix.
      Il bilanciamento del bianco in tal caso risulta come minimo un buon punto di partenza per trovare quello ottimale.)
    • Il tempo minimo di sincronizzazione con il flash 1/160. Un tempo decisamente lungo, che rende scomodo il suo utilizzo all'aperto di giorno.
    • L'otturatore meccanico rende la macchina non silenziosa.



    Flash - METZ 36C-2 (Non più in uso)
    Si tratta di un flash automatico non TTL (dato che la slitta della s100fs non prevede collegamenti TTL). La lente frontale può essere spostata longitudinalmente per collimare in maniera più o meno stretta il fascio di luce emesso. L' intensità può venire settata su tre diverse posizioni.
    In effetti, dopo un po' di esercizio, la mancanza di collegamento TTL risulta un limite del tutto trascurabile, in quando è facile individuare, per ogni dati ISO e distanza dal soggetto, il diaframma più indicato. Conviene comunque giocare anche molto con lo zoom del flash. In caso di foto di soggetti distanti la maggiore collimazione del fascio permette infatti di potere tenere gli ISO più bassi, e ottenere così foto meno rumorose.
    Il flash Metz è buono come funzionamento e funzioni. Purtroppo è scarso per quanto riguarda la qualità di costruzione, con lo sportellino per le pile molto debole e facile da aprirsi per sbaglio, e la testa che tiene a malapena la propria inclinazione sotto al proprio peso. Utilizzato con il flash bender esso risulta anche un po' debole, e bisogna metterlo al massimo appena le distanze aumentano un po'.


    Flash - STARBLITZ 320BTZ (Non più in uso)
    A partire da metà dicembre 2010 ho iniziato ad usare anche un flash Starblitz 320BTZ, che è in effetti migliore del flash Metz da vari punti di vista.
    Flash automatico vecchio scuola (senza ttl) con buona potenza e tempi di ricarica. Come tipico in questo tipo di flash è possibile scegliere tra due livelli di intensità di illuminazione automatica più la modalità manuale, che significa piena potenza ogni volta.
    La testa telescopica può essere estesa per focalizzare maggiormente la luce. Nella posizione più estesa e con l'emissione luminosa impostata al livello più alto è possibile illuminare soggetti eccicacemente anche soggetti molto lontani (anche 10 metri e più).
    Il punto debole è il piede in plastica, che dopo un certo tempo comincia a rompersi.

    Flash - HOLGON 3220 TWIN (Non più in uso)
    Un'altro flash automatico senza ttl. Curiosamente la sua struttura è identica a quella dello Starblitz, se non per la presenza di un'ulteriore luce secondaria sulla parte anteriore del corpo. Si può scegliere se farla accendere o meno insieme alla luce principale.
    I pro e i contro sono identici a quelli del Starblitz.

    Flash - METZ 50 AF-1 (Non più in uso)
    Nel 2013 ho acquistato per la Panasonic G2 un flash Metz con attacco dedicato, con l'intento, da una parte, di poter sfruttare le potenzialità del TTL, dall'altra di avere a disposizione anche la luce di assistenza all'autofocus del flash, dato che, come spiegato, la luce interna della Panasonic G2 è troppo debole.
    Purtroppo si sono incontrate difficoltà per entrambre le cose. Innanzi tutto, la luce di assistenza all'autofocus non si attiva per niente sulle fotocamere Panasonic non reflex, come appunto la Panasonic G2. Sfortunatamente questo aspetto viene raramente messo in evidenza, e ne' sulle istruzioni ne' sul sito della Metz è possibile trovare informazioni a riguardo.
    Per quanto riguarda il meccanismo TTL, esso smette di funzionare allorchè si sposta la testa del flash dalla posizione di default dritta in avanti. Volendo usare il lightbender, si perde quindi il TTL. Quindi, la comodità del TTL è alternativo alla possibilità di avere la luce più soffice e personalizzata che si può ottenere con il lightbender.
    In generale l'utilizzo del flash si è dimostrato meno facile del previsto. I suoi principali vantaggi sono il fatto di ricaricarsi in maniera quasi istantanea (a meno che a massima intensità), la presenza di un piedino metallico e il fatto che è presente un fermo che non permette al flash di sganciarsi per sbaglio.
    A parte queste limitazioni, un altro problema è che il flash inizia a puzzare di bruciato quando viene attivato troppe volte di fila o l'intensità della luce necessaria supera un certo livello. Quindi praticamente non lo uso quasi più.

    Flash - METZ 36 CT 3 MECABLITZ SCA 300
    Il Metz 36 CT 3 è un flash automatico avanzato. Diversamente da ad esempio lo Starblitz, che possiede solo tre livelli di riferimento di intensità di luce emessa e nel quale le ghiere relative a ISO e diaframmi servono solo di orientamento, in questo caso la ghiera dei diaframmi (non però quella degli ISO) è realmente collegate con l'elettronica del flash e quindi, agendo su di essa, è possibile regolare in maniera fine il livello di riferimento di intensità di luce emessa.
    Si tratta di un flash sostanzialmente assai valido (anche la superficie con funzione di diffusore che si può ruotare avanti e indietro è efficace) anche se con alcune criticità:

    • E' molto grosso e pesante.
    • Il piede è in plastica e non esiste un fermo, se non quello a vite
    • La slitta della testa prevede solo due posizioni ed è difficile da spostare
    • Il meccanismo si standby automatico interviene troppo in fretta
    • Consuma molta più corrente dei flash adesso disponibili
    • In teoria sarebbe presente anche una modalità TTL, ma ovviamente non funziona sulle macchine fotografiche attuali.
    • E' presente uno strano meccanismo per permettere all'intero flash di inclinarsi verso il basso, che però quando si sblocca rende l'intero flash ballonzolante e che ogni volta di fa fatica a riportare alla posizione standard.



    Flash - METZ MECABLITZ 44 AF-2 DIGITAL
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.metz-mecatech.de/en/lighting/flash-units/system-flash-units/mecablitz-44-af-2-digital.html
  • Flash TTL con attacco dedicato per la Fuji x-s1.
    La sua caratteristica principale è rappresentata dalla semplicità d'uso: quattro bottoni sul retro permettono di scegliere fra le modalità TTL, manuali (emissione di luce fissa a scelta fra quattro livelli di emissione), slave e modalità LED, nella quale viene attivato il led presente nella base. Anche in questo ultimo caso è possibile scegliere fra quattro intensità di luce, semplicemente cliccando sempre sullo stesso pulsante.
    Comprato nell'erronea speranza che il led si accendesse anche con funzione aiuto autofocus (in realtà la luce di aiuto autofocus è presente, ma non si accende, se si usa il flash con Fuji x-s1), si è comunque rivelato molto pratico. La modalità TTL permette di gestire in maniera soddisfacente la maggior parte delle situazioni e quando si desidera modificare l'illuminazione del soggetto (o si scattano foto davanti ad una superficie riflettente) si può passare alla modalità manuale abbastanza rapidamente da poterla utilizzare come modalità di scatto complementare.

    Obiettivi - PANASONIC LUMIX G HD 14-140MM F4-5.8 OIS
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.dpreview.com/reviews/panasonicdmcgh1/17
  • Inizialmente la Panasonic G2 è stata utilizzata sempre solo con lo zoom Panasonic Lumix G HD 14-140mm F4-5.8 OIS, 28-280mm equivalente. La massima focale non raggiunge i 400mm equivalenti della Fuji, ma in realtà la differenza non risulta così determinante.

    Punti di forza

    • Ottima lente allaround, che permette di passare ruotando la ghiera dalle foto di gruppo al ritratto rubato. Anche le capacità macro non sono trascurabili, dato che ci si può avvicinare a 50 cm dal soggetto a massima focale.
    • Buona nitidezza a tutte le focali.
    • Buon sistema di stabilizzazione.
    • Aberrazione cromatica ridotta. E' presente un po' alle focali più corte, ma comunque in misura assai minore che nel caso della Fuji s100fs.
    • La ghiera per la messa a fuoco manuale ruota bene e la messa a fuoco manuale (che è servoassistita) è efficace e rapida (anche se una messa a fuoco manuale meccanica sarebbe stata molto meglio).


    Punti deboli

    • Il principale difetto è l'apertura piuttosto ridotta alle focali corte (4.0), che fa sì che la lente sia assai assetata di luce
    • Aberrazione a botte visibile alle focali corte. La lente è pensata per venire corretta dal processore della macchina fotografico al momento della creazione del file jpg. Se si scatta in raw questo passaggio viene a mancare.
    • La ghiera che regola la focale potrebbe essere un po' più facile da ruotare. Però può essere anche un vantaggio, perchè così la focale non cambia da sola per il peso della lente.
    • Purtroppo la messa a fuoco manuale è servoassistita e non meccanica.


    Obiettivi - PANASONIC LUMIX G VARIO 14-42MM LENS
    Ulteriori informazioni:
  • http://shop.panasonic.com/support-only/H-FS014042.html
  • Da un po' di tempo a questa parte, quando voglio usare la Panasonic per fare foto durante le serate uso lo zoom standard del kit. Il vantaggi sono che è leggera, non da nell'occhio ed essendo più piccola del superzoom 14-140mm non fa ombra alla luce di aiuto dell'autofocus. In effetti è assolutamente un'ottima lente, e quando non servono focali lunghe, offre il vantaggio di un'apertura un po' maggiore (3.5 contro 4, che nel caso di interni poco illuminati può essere una differenza molto utile). Diversamente dallo zoom 14-140 la stabilizzazione ottica è sempre attiva (manca l'interruttore). Essa si è comunque ad ora dimostrata del tutto all'altezza dell'altra. Va poi detto che, in effetti, il fatto che sia assai più leggera della lente superzoom rende la macchina fotografica più equilibrata da tenere in mano.

    Obiettivi - LUMIX G VARIO LENS, 12-32MM, F3.5-5.6 ASPH.
    Ulteriori informazioni:
  • http://shop.panasonic.com/cameras-and-camcorders/lumix-camera-lenses/H-FS12032K.html#start=1&cgid=lumix-camera-lenses
  • Nuovo acquisto per le foto di interni. Il 24mm equivalente offre inquadrature più ampie e le dimensioni minime rendono questa lente estremamente trasportabile. La mancanza dell'anello per la messa a fuoco manuale non si è si qui minimanete avvertita e la qualità delle immagini è sempre risultata essere più che soddisfacente.
    L'unico difetto, di una lente peraltro assai economica, è quella di essere un poco limitata, dato che 24mm equivalenti non permettono ancora un uso professionale per quanto riguarda le foto di inteni e 64mm equivalenti obbligano talvolta a cambiare lente anche quando si fanno foto di chiese o altri interni, dato che per foto di dettagli interessanti spesso non bastano.

    Obiettivi - OLYMPUS M. ZUIKO DIGITAL ED 9-18MM
    Ulteriori informazioni:
  • https://www.olympus.co.uk/site/en/C/lenses/om_d_pen_lenses/m_zuiko/m_zuiko_digital_ed_9_18mm_14056/index.html
  • Nuovo acquisto per le foto professionali di interni. I 18mm equivalenti corrispondono ad un angolo che è permette di effettuare foto di stanze di albergo, location e altri tipi di interni. Poiché questi tipidi foto possono venire tutti scattati utilizzando un treppiede l'assenza di un sistema di stabilizzazione non è importante (le fotocamere Olympus sono dotate di stabilizzatore dell'immagine a livello del sensore e per questo motivo gli obiettivi Olympus ne sono privi).
    Lo svantaggio di questa lente è che è un grandangolo a tutte le focali. E' quindi indispensabile accompagnarla con almeno un'altra lente (ad esempio lo zoom standard) per evitare di essere veramente troppo limitati. Va infatti sottolineato che in effetti anche il Panasonic 12-32 è in effetti già un debole teleobiettivo, alle focali più lunghe.
    Un altro difetto è che la focale può cambiare leggermente ripetendo la messa a fuoco (focus breathing).

    Software - S7RAW
    Ulteriori informazioni:
  • http://www.mattspinelli.com/index.html
  • Editor freeware di elaborazione dei file raw ottimizzato per macchine Fujifilm. Può venire scaricato qui. Un tutorial è presente su questo sito. Le pagine non sono però nuovissime, e non fanno riferimento alle ultime versioni del programma.


    Software - SILKYPIX
    Ulteriori informazioni:
  • http://www.silkypix.com
  • Silkypix SE (Special Edition) è la versione di Silkypix inclusa nella confezione della Panasonic G2. Si differenzia dalla versione standard unicamente per il fatto che non è utilizzabile con altre macchine fotografiche.
    La versione attualmente in uso è la 4.4.0.2.
    Il programma non è molto intuitivo, ma è molto migliorato in fatto di nitidezza e bilanciamento del bianco.

    Software - NOISEWARE
    Ulteriori informazioni:
  • http://www.imagenomic.com/download.aspx
  • Programma di riduzione del rumore. On line è disponibile anche la versione freeware, la versione da me utilizzata è però quella "Standard", a pagamento, che presenta importanti funzioni aggiuntive, in particolare mantiene i dati Exif e permette di elaborare in batch una serie di file. La versione freeware (come pure, in prova, le versioni a pagamento) può venire scaricata qui.