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Chiostri dell'Umanitaria

Foto Chiostri dell'Umanitaria -  Altro
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Visualizza un altro tesoro di arte e storia di Milano:
Milano - Altro: Chiostri dell'UmanitariaPrincipali stili rappresentati: Rinascimentale

La storia della dei Chiostri dell'Umanitaria ha inizio nel quindicesimo secolo, durante il ducato degli Sforza, ed è legata alla storia di Amedeo Mendes da Silva, nobile di origini iberiche fattosi francescano una volta venuto a Milano. La comunità che egli fondò nel capoluogo lombardo venne dopo pochi anni fatta oggetto dalla duchessa Bianca Maria Visconti e da suo figlio Galeazzo Maria di un'importante elargizione e dell'assegnazione di una grande area, allora periferica, ove stabilirsi stabilmente.
Nel terzo quarto del quindicesimo secolo ebbe quindi inizio la costruzione della Chiesa di Santa Maria della Pace e del convento. La chiesa venne consacrata nel 1497.

Il convento, che alla fine del '500 contava 3 chiostri e 60 celle, già un secolo dopo si era ingrandito con 30 celle e un chiostro in più.
Il refettorio del convento, il prezioso Salone degli Affreschi (foto 2-4 e foto grande), era riccamente ornato dalla Crocifissione di Bernardino Ferrari (1520), dalla cena del Lomazzo (copia dell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci) e da opere di Marco d'Oggiono. Delle varie opere purtroppo solo la prima è ancora presente ai nostri giorni. La seconda andrò distrutta durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1805 il complesso fu requisito da Napoleone, sconsacrato ed incamerato nel demanio statale; in seguito condivise le sorti di altri edifici religiosi del Nord Italia, diventando prima scuderia, poi magazzino, ospedale ed infine un riformatorio.
A cavallo tra '800 e '900 le sorti della chiesa e del convento presero strade diverse. La chiesa venne adibita a sala concerti, ma in seguito la proprietà passò alle suore di Santa Maria Riparatrice, che la risistemarono e la riconsacrarono al culto.
Nel 1967 fu acquistata dai Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che ancora oggi ne gestiscono la proprietà.
Il convento, invece, passò dalle mani del Riformatorio Marchiondi alla proprietà di Prospero Mosè Loria, imprenditore e filantropo italiano appartenente ad una famiglia ebrea mantovana, che ne fece la sede centrale della Società Umanitaria, da lui creata con l'obiettivo di "“mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione da rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione”."
La Società Umanitaria esiste ancora oggi (malgrado periodi difficili, specie durante il fascismo) e gli spazi della sua sede storica vengono attualmente perciò utilizzati per corsi, laboratori, spettacoli ed eventi di vario genere.
In uno dei chiostri è attivo anche un bar/ristorante.

Foto scattate durante la visita guidata ai chiostri dell'Umanitaria

Per approfondire:
http://www.umanitaria.it/
Storia della Società Umanitaria
Ristorante caffè I Chiostri di San Barnaba - storia

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Categorie: Altro


Via San Barnaba, 48 20122 Milano
Foto aggiuntive della Chiostri dell'Umanitaria nella sezione Fotografia
Milano: Colonne in uno dei chiostri dell'Umanitaria
Milano: Crocifissione di Bernardino Ferrari nei Chiostri dell'Umanitaria
Milano: Colonnato nei Chiostri dell'Umanitaria
Milano: Colonna in uno dei  Chiostri dell'Umanitaria
Milano: Uno dei chiostri dell'Umanitaria