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Chiesa di Santa Francesca Romana

Foto Chiesa di Santa Francesca Romana -  Chiese / Edifici religiosi
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Visualizza un altro tesoro di arte e storia di Milano:
Milano - Chiese / Edifici religiosi: Chiesa di Santa Francesca RomanaPrincipali stili rappresentati: Barocco - Rococò - Neoclassico

La Chiesa di Santa Francesca Romana è una chiesa di origine secentesca, ma che ha subito molte modifiche nel corso della sua storia.

STORIA
La prima versione della chiesa venne realizzata all'inizio del diciassettesimo secolo per servire gli abitanti di alcune cascine in quella zona e che fino a quel momento dovevano raggiungere la piuttosto lontana Basilica di San Babila.
Alcuni anni dopo (1628-1629) il Cardinale Federico Borromeo concesse all'ordine degli Agostiniani Scalzi di costruire un convento e una nuova chiesa sul terreno adiacente alla piccola chiesa (che venne trasformata prima in scuola elementare e poi in sagrestia).
A causa di difficoltà economiche la costruzione della nuova chiesa, il cui progetto è attribuito a Gerolamo Quadrio, richiese quasi sessanta anni, protraendosi dal 1662 al 1720.
La nuova chiesa possedeva in origine una pianta quadrata su cui si innestava il presbiterio rettangolare.
Nel 1727 venne inaugurato il grande altare maggiore in marmi policromi e intarsiati. In tale occasione venne collocata nella nicchia al centro di esso la grande statua lignea della Madonna nera di Montserrat (santuario catalano sui Pireni, tra i più amati della cristianità). Anche essa settecentesca, venne portata a Milano attorno al 1720 dall’agostiniano Ignazio da San Domenico, confessore del principe Carlo III.
Nel 1787 la chiesa divenne chiesa parrocchiale, nell'ambito delle riforme volute dal governo austriaco.
Con l'arrivo dei francesi nel 1796 la chiesa venne ridotta a magazzino e l'adiacente convento venne soppresso trasformato nella sede della Scuola di Medicina Veterinaria.
Nel 1892 vennero completati l'attuale facciata in stile neoclassico-neorinascimentale e il campanile.
Le attuali decorazioni interne vennero realizzate quasi in gran parte da Luigi Morgari nel periodo che va dal 1916 al 1932.
Fra il 1932 e il 1933 l'altare maggiore venne arretrato di una decina di metri e ai lati del presbiterio vennero realizzate due navatella e, sulla destra, una sorta di lunghissimo transetto destro.
La chiesa assume il suo aspetto attuale solo nel 1968, quando vengono realizzati anche un transetto sinistro e quello destro viene accorciato.

STRUTTURA
La chiesa attuale ha una struttura complessa, che rispecchia le numerose modifiche apportate nel corso del tempo.
La facciata in stile neorinascimentale-neoclassico è sobria e lineare e divisa in due ordini e mezzo, in quanto l'ordine superiore poggia su una sorta di alto zoccolo. La facciata è suddivisa orizzontalmente da cornici e scandita verticalmente da lesene composte. Vi è un unico portone centrale. All'interno di un piccolo timpano triangolare subito sopra di esso è innestato un bassorilievo della fine del diciannovesimo secolo raffigurante la Madonna di Montserrat. Un secondo timpano ad arco si trova poi più sopra, nell'ordine intermedio.
L'ordine superiore comprende una finestra rettangolare al centro, affiancata da due nicchie contenenti le statue di Santa Francesca Romana e Santa Rosalia (patrona di Palermo ma anche copatrona, da sempre, di questa chiesa), anche esse della fine del diciannovesimo secolo.
L'interno è a navata unica nella parte anteriore, a tre navate nella parte posteriore. La parte anteriore è suddivisa in maniera irregolare, con una campata di ingresso più corta con volta a botte, una grande campata intermedia coperta da una grande cupola e una terza campata uguale alla prima. E' questa la parte corrispondente alla prima versione della chiesa.
La parte posteriore comprende la navata centrale, divisa in due campate con volta a botte lunettata e le due seminavate laterali.
Da notare che a dividere le due parti della chiesa vi è quello che in origine era l'arco trionfale del presbiterio e che quindi è riccamente decorato con stucchi: al vertice vi è un Cristo in croce su una fantasiosa cornice con putti in bassorilievo e ai lati vi sono due angeli che poggiano su volute.
Da notare che i due bracci del transetto hanno semplici soffitti piatti e ciò stona abbastanza col resto della chiesa.
Verticalmente l'interno è scandito da lesene dotate di capitello corinzio, mentre lungo tutto il perimetro della chiesa un cornicione composto e assai sporgente divide le superfici verticali dalle coperture. Solo nel coro esso è ridotto.
L'interno della chiesa è ricco di decorazioni monocrome in stucco: ghirlande, teste di cherubino, volute e cornici in rilievo, presenti in particolare lungo le linee di contatto fra le varie superfici e in corrispondenza delle finestre.
Queste ultime, pur di non piccole dimensioni (da notare i grandi finestroni ellissoidali sotto della cupola) sono poste solo nella parte alta, e questo rende la chiesa non molto illuminata.
La calotta della cupola nella navata è interamente occupata da un grande affresco raffigurante la Gloria di Santa Francesca Romana realizzato da Luigi Morgari nel 1916 e restaurato nel 2010. La scena è rappresentata in forma di uno sfondato su un cielo solcato da nubi. Nei pennacchi sono raffigurate le allegorie delle quattro virtù cardinali.
Le cappelle principali sono quattro, due su ogni lato della campata doppia della parte anteriore. Possiedono tutte la stessa struttura: poco profonde e con volta a botte, con la parete di fondo occupata da un grande altare tardobarocco in marmi policromi e raffigurazioni di santi (realizzate da Luigi Morgari) sulle pareti laterali. In accordo con le mode dell'epoca negli altari predominano colori scuri quali nero e vinaccia.
La prima cappella sinistra è dedicata a Santa Francesca Romana. La grande nicchia al centro dell'ancona è occupata da una statua lignea realizzata nel 1940 da Christian Delago e raffigurante la santa e il suo angelo. Alle pareti Sant'Antonio Abate e San Francesco d'Assisi.
La seconda cappella sinistra è dedicata a Sant'Agostino. La pala d'altare degli inizi del diciassettesimo secolo è attribuita a Guglielmo Caccia detto il Moncalvo e raffigura la Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica. Sulle pareti laterali Santa Rosalia e Sant'Agnese.
La prima cappella destra è dedicata alla Pietà. La pala d'altare raffigura Santa Francesca Romana e San Carlo in adorazione di Gesù deposto dalla croce. Il dipinto venne realizzato da Carlo Doccu nel 1615. La base dell'altare comprende una teca contenente reliquie. Alle pareti nuovamente Santa Francesca Romana e San Carlo Borromeo.
La seconda cappella destra è dedicata al Sacro Cuore. Qui anche la pala d'altare è di Luigi Morgari, che la dipinse nel 1920. Raffigura l'Apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Maria Aloque. Alle pareti Santa Monica a San Luigi Gonzaga.
Il presbiterio è leggermente rialzato rispetto al resto della chiesa ed è caratterizzato da una pavimentazione a scacchi in marmo bianco e nero. La volta a vela è interamente occupata da un affresco di Luigi Morgari raffigurante l'assunzione della Beata Vergine Maria in cielo contemplata da Santa Francesca romana e Santa Rosalia.
Il coro conserva, almeno in parte, l'originale arredo ligneo, di gusto barocco, con le insegne di sant'Agostino sullo scanno del priore.
Il monumentale altare maggiore in marmi policromi e intarsiati, attualmente arretrato nel coro, risale all'inizio del settecento e venne finanziato dal re Carlo VI in adempimento di un voto fatto a Nostra Signora di Monserrato per la liberazione dall'assedio di Barcellona. Anche in questo caso predominano il nero e il rosso vinaccia. Sulla sommità dell'altere due grandi angeli lignei sostengono i simboli agostiniani, ovvero il cuore fiammeggiante, la croce e l'ampolla con l'olio santo. Da notare che in origine al posto dei due angeli erano presenti due aquile bicipiti, emblema degli Asburgo.
L'altare ospita una grande nicchia nella quale si trova la grande statua lignea di autore della Vergine di Montserrat come rappresentata in epoca barocca, ovvero riccamente vestita e con vari ornamenti. La Vergine è seduta in trono e tiene in grembo il Bambino Gesù che benedice il mondo.

La chiesa ospita numerose tele di varie dimensioni.

Da segnalare, infine, i grandi armadi settecenteschi della sacrestia, che nei numerosi cassetti conservano ancora, su striscioline di carta incollate alle pareti interne, i nomi dei frati agostiniani che li usarono oltre due secoli fa.

Vedere anche:
La chiesa di Santa Francesca Romana riapre dopo i restauri
Chiesa di Santa Francesca Romana su beweb.chiesacattolica.it

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Categorie: Chiese / Edifici religiosi


Via Alvise Cadamosto, 5, Milano MI
Foto aggiuntive della Chiesa di Santa Francesca Romana nella sezione Fotografia
Milano: Interni della Chiesa di Santa Francesca Romana
Milano: Soffitto decorato sopra l'entrata della Chiesa di Santa Francesca Romana
Milano: Cupola affrescata sopra l'entrata della Chiesa di Santa Francesca Romana
Milano: Interno della Chiesa di Santa Francesca Romana
Milano: Soffitto decorato della Chiesa di Santa Francesca Romana
Milano: Cupola affrescata all'entrata della Chiesa di Santa Francesca Romana