Calendario Eventi
13/514/515/516/517/518/519/5
20/521/522/523/524/525/526/5
27/528/529/530/531/51/62/6
3/64/65/66/67/68/69/6
Muovi il mouse sulle date evidenziate e visualizza i link!
Milanofotografo.it
Sezione Svago e Cultura
Milanofotografo su Facebook Milanofotografo su Twitter Milanofotografo su Pinterest Milanofotografo su Vk Milanofotografo su Youtube Milanofotografo su Telegram Milanofotografo su Truth Milanofotografo su Mewe Milanofotografo su Linkedin
HomeSezione FotografiaSezione servizi

Masserano (Biella)- Palazzo dei Principi

Foto Palazzo dei Principi -  di interesse storico  di interesse artistico
Foto Palazzo dei Principi -  di interesse storico  di interesse artistico
Foto Palazzo dei Principi -  di interesse storico  di interesse artistico
Foto Palazzo dei Principi -  di interesse storico  di interesse artistico
Foto Palazzo dei Principi -  di interesse storico  di interesse artistico
Lista delle cose da visitare nel Biellese:
Luoghi  di interesse storico  di interesse artistico nel Biellese: Palazzo dei PrincipiIl Palazzo dei Principi di Masserano, oggi diviso tra sede del Comune e caserma dei carabinieri, costituisce la principale testimonianza dell'epoca in cui Masserano era un principato indipendente, con tanto di diritto di battere propria moneta. Tale epoca ebbe termine nel 1767, quando il principato venne annesso al Ducato di Savoia.
Fino al 1867 il palazzo rimase la residenza della famiglia Ferrero Fieschi, che edificò il Palazzo tra la fine del XVI secolo e la seconda metà del XVII secolo. Esso divenne poi proprietà comunale.
Il palazzo, per la parte che ospita la sede del Comune, fa parte del Polo Museale Massaranese ed è visitabile in occasioni particolari (solo la parte che ospita il municipio, però).

STORIA
Il palazzo venne costruito nel 1597 per volere della Marchesa Claudia di Savoia e di suo figlio Francesco Filiberto immediatamente a sud alla rocca, di cui oggi rimangono solo pochi resti recentemente tornati alla luce.
Tra il 1632 e il 1634 il palazzo venne ampliato, con la l'aggiunta dei cosiddetti "appartamenti nuovi", ovvero della parte oggi sede della caserma dei carabinieri.

STRUTTURA
Il palazzo ha una struttura lineare, con un gomito che forma un angolo ottuso a circa due terzi della lunghezza complessiva in direzione sudest. La parte nordovest corrisponde alla parte più antica, quella visitabile, la parte est corrisponde alla parte più nuova, occupata dalla caserma dei carabinieri e non visitabile.
Il palazzo, che si affaccia sulla strada principale che attraversa la parte alta del paese, esternamente non appare per nulla appariscente. Le superfici della facciata a tre piani sono coperte da semplice intonaco bianco e sono quasi totalmente prive di qualsiasi decorazione. Non sono presenti neanche balconi.
Le uniche decorazioni sono presenti sull'esterno del torrione, dove sono ancora visibili gli stemmi di Francesco Ludovico Ferrero Fieschi e di Cristiana Simiana di Pianezza, come pure una meridiana e alcune lapidi commemorativi di caduti nelle varie guerre. In realtà, più che di torrione sarebbe più corretto parlare di blocco che fa da cerniera fra le due ali, trattandosi di una parte appena più alta di quelle adiacenti.
L'ingresso principale del palazzo è costituito da un portone verde in stile Luigi XVI, situato nel nucleo centrale dell’edificio, a sinistra del torrione. Il pianterreno, che in origine ospitano locali di servizio e anche le carceri, non è visitabile.
L'unica parte del palazzo è il piano nobile, ovvero il primo piano. Ad esso si accede tramite lo scalone d'onore (Fig. 1) all'interno del torrione. Esso parte dal vano che in origine era dedicato alla carrozze. Sul muro interno del torrione sono situate due lapidi, una dedicata a Pietro Marcandetti, detto il Generali, musicista masseranese a cui si deve l’invenzione del “crescendo” e che fu maestro di Gioacchino Rossini, l’altra ai masseranesi caduti in battaglia tra il 1848 e il 1938.

Di seguito una descrizione delle sala aperte al pubblico, secondo un probabile percorso di visita.
Sala delle Quattro Virtù Cardinali: Si tratta di una grande sala rettangolare piuttosto allungata. Il nome è dovuto alla presenza, alle estremità dei fregi superiori sud e nord, di quattro decorazioni monocrome color ocra raffiguranti allegorie delle quattro virtù cardinali.
Il pavimento, non originale, è in cotto, mentre il soffitto e a cassettoni dipinti a tempera e comprende dieci riquadri. All'interno di ognuno è presente un rombo decorato a motivi vegetali con al centro un fiore stilizzato e circondato da quattro sirene a due code.
Sulle pareti, immediatamente sotto al soffitto, è presente la tipica banda di affreschi. Alle estremità di ogni banda due mensole trompe l'oeil con un trofeo rappresentato da uno dei motivi tipici dello stemma di famiglia. Al centro, invece, un ovale con una raffigurazione di un episodio del Vecchio Testamento.
Un'altra banda di affreschi, con semplici decorazioni a tema vegetale, è presente anche alla base delle pareti.
All'interno della sala sono conservati vari preziosi manufatti di epoca barocca provenienti dalla Chiesa di San Teonesto (non ancora presente sul sito):
- Le statue dei Santi Teonesto (con la lancia), San Francesco d'Assisi, San Bonaventura in vesti cardinalizie, San Diego e San Domenico.
- Due candelieri in legno argentato
- La cosidetta Ancona di Tiberino (Figura in evidenza, vedi anche beniculturali.it), grandiosa ancona in legno dorato realizzata da Bartolomeo Tiberino da Arona nel 1654. Purtroppo defraudata delle sue statuette nel 1963 essa è stata restaurata nel 1988.
L'ancona, a struttura architettonica, si sviluppa su tre livelli più una base e un livello occupato da putti nell'atto di sostenere la struttura sovrastante.
Ogni livello è scandito da colonne e lesene decorate con talamoni che separano balconcini, finestre o semplicemente pannelli contenti decorazioni in rilievo. Al centro è raffigurato Cristo alla base di una scalinata monumentale, al centro del secondo, all'interno di un balconcino, vi è un vescovo benedicente (l'unica statuetta rimasta), al centro del terzo, infine, un bassorilievo raffigurante l'incoronazione della Vergine. Al centro della fascia inferiore è invece presente un tabernacolo sulla cui portina è intagliata una Pietà.
A testimonianza della cura con cui l'ancona venne realizzata il fatto che il lato posteriore non è meno decorato di quello anteriore. Anche qui al centro del primo livello vi è la raffigurazione di Cristo (qui con la croce).
Nella sala è poi presente un grande camino in marmo rosso sopra al quale si trova la Carta degli Stati Sabaudi del 1851, dono di Quintino Sella.
Sala di Re Davide (Fig. 2): Si tratta di una sala più piccola, infatti il soffitto, che ha la medesima struttura di quello della Sala delle Quattro Virtù Cardinali, comprende solo quattro campi, decorati a tempera in ocra e azzurro. Anche qui sono presenti due bande affrescate. In quella superiore è presente una sola cartella per lato, contenente ognuna la raffigurazione di episodio della vita di Re Davide: Davide che presenta al Re Saul il capo reciso di Golia, Davide incoronato Re di Israele, Il figlio di Gionata è presentato a Davide, Il trasporto dell'Arca dell'Alleanza.
La banda inferiore comprende invece anche qua solo elementi decorativi.
Il pavimento è in cotto e potrebbe essere quello originario per quanto con qualche rifacimento.
Sala III: Sala molto simile alla precedente. In questo caso la banda affrescata superiore ha come colore di sfondo l'ocra. Al centro di ogni lato vi è una cornice mistilinea trompe l'oeil con all'interno la raffigurazione di un episodio biblico tratto dal Libro di Ester. In particolare è riconoscibile Amanno che tenta di uccidere Mardocheo. Ogni cornice è affiancata da vasi verdi, mentre sopra di essa è presente una cartella vuota e sotto di essa una conchiglia e un mascherone.
La banda affrescata inferiore è suddivisa in pannelli contenenti decorazioni a tema vegetale e, al centro, una cartella con un paesaggio monocromo verde.
Nella sala è ospitato un grande Ritratto Equestre del Principe Eugenio di Savoia.
Saletta di Aurora: Essa è caratterizza da una volta a padiglione verde su cui sono presenti opulente decorazioni in stucco dorato. Tali decorazioni comprendono in particolare cinque elaborate cornici mistilinee in cui sono presenti affreschi di Ercole Procaccini il Giovane raffiguranti soggetti a tema mitologico. Lo sfondo azzurro di tali affreschi crea un netto contrasto col verde di sfondo della volta. Nella cornice centrale è raffigurata la dea Aurora intenta a spargere petali di fiori durante l'aurora su cui scorre il carro del dio Sole (cornice in corrispondenza della finestra). Le altre cornici contengono la Caduta di Icaro, Il sorgere della luna, la dea Selene con il manto stellato, il mito della creazione della costellazione dell'Orsa Maggiore.
E' poi presente una fascia decorata alla base delle pareti in cui putti sostengono cornici contenenti cesti di frutti. In corrispondenza degli angoli sono raffigurati i monogrammi dei Principi Francesco Ludovico Ferrero Fieschi e di sua moglie Maria Cristina.
Saletta di Minerva o delle Arti: La struttura di questa saletta è simile a quella della precedente. Su uno sfondo a tessere rosse e oro le cornici in stucco dorato contengono affreschi con raffigurazioni di Minerva (cornice centrale) e di allegorie delle arti: Pittura, Geometria, Scultura e Musica. Ai quattro angoli, quattro aquile bicipiti reggenti la corona principesca. Gli affreschi sono attribuiti Giovanni Stefano e Giuseppe Danedi e a Ercole Procaccini il Giovane.
Alla base delle pareti è presente anche qua una fascia decorativa con uguale struttura di quella della sala precedente.
Sala degli Eroi e delle Eroine (Fig. 3): E' più ampia delle precedenti due. Le due aperture nella parete nord sono state aggiunte solo nel ventesimo secolo e hanno fatto perdere una parte delle decorazioni alla base delle pareti. Il soffitto è a cassettoni e comprende nove campi con al centro di ognuno un rosone dal quale partono elementi vegetali e quattro mostri marini bianchi su fondo azzurro. Ogni campo è delimitato da una doppia cornice a treccia. La banda decorativa subito sotto al soffitto è scandita da talamoni trompe l'oeil in tre pannelli per lato in ognuno dei quali è raffigurato un episodio di un personaggio di epoca classica. E' probabile che tali decorazioni rappresentino l'ultima opera di Carlo Francesco Nuvolone. In tal caso risalirebbero al 1661.
La banda decorativa alla base delle pareti comprende anche qua elementi vegetali stilizzati, con al centro di ogni lato una cornice con un paesaggio.
Nella sala è conservata la preziosa tela raffigurante San Teonesto realizzata all'inizio del diciottesimo secolo dal pittore barocco Giovanni Antonio De Grott (o De Groot), milanese di nascita ma fiammingo di origine.
Sala dello Zodiaco: Altra sala appartenente al secondo nucleo storico, e quindi di dimensioni maggiori. Anche qui il soffitto è a cassettoni e comprende nove pannelli decorati a tempera. Al centro di ognuno di essi è raffigurata una divinità olimpica all'interno di una cornice mistilinea circondata da decorazioni a tema vegetale su fondo azzurro. Queste raffigurazioni sono probabilmente da attribuire alla bottega di Ercole Procaccini il Giovane.
Subito sotto al soffitto è presente una ricco fregio con decorazioni a stucco dorato e affreschi. Ogni lato è suddiviso in tre campi in ognuno dei quali, all'interno di una fantasiosa cornice in stucco, è raffigurato un mese e un segno zodiacale. Anche in questo caso l'autore sembra essere Ercole Procaccini il Giovane.
Nella sala è presente un grande camino in marmo nero del diciassettesimo secolo, detto Camino delle Allegorie, con suntuose decorazioni in stucco. La mensola è sorretta da due cariatidi e sotto di essa vi è un cordone in stucco con frutti e una testa di cherubino al centro.
Sopra alla mensola vi è una suntuosa cornice in stucco bianco con all'interno una tela raffigurante Il Sacrificio di Marco Curzio, allegoria dei valori militari e cavallereschi. Ai lati della cornice vi sono poi due grandi statue in stucco, raffiguranti le allegorie della Fortezza e dell'Abbondanza.
Alla base delle pareti vi è poi la consueta banda affrescata contenente elementi decorativi a tema vegetale, putti e cornici con raffigurazioni di paesaggi.
Nel ventesimo secolo, per trasformare la sala in sala consigliare, gran parte della parete nord è stata asportata (ma non del tutto) così da creare uno spazio unico con la
Sala di Venere o dell'Alcova (Fig. 4): Era in origine la camera da letto del principe. E' caratterizzata da una volta a padiglione interamente ricoperta di stucchi barocchi fortemente in rilievo a forma di ghirlande, frutta, putti e di affreschi di Ercole Procaccini il Giovane aventi come tema il mito di Venere.
Alla base delle pareti l'usuale banda di affreschi, qui con motivi floreali e di frutti. Gli strombi delle finestre sono decorati a simulare marmo.
  • Le prossime tre sale formavano l'appartamento privato del principe
  • Sala di Eolo: Saletta caratterizzata da una volta completamente decorata con stucchi e affreschi. Gli stucchi, in parte dorati e in parte argentati sono molto in rilievo. Essi sono composti da un'elaborata cornice tonda al centro che appare sorretta da quattro pseudocariatidi, reggenti ognuno un satiro. Il soffitto risulta così diviso in cinque campi, decorati con affreschi rifiniti a secco. Essi vennero dipinti nel 1661, iniziati da Carlo Francesco Nuvolone e completati dal fratello Giuseppe dopo la morte di Carlo. Nel campo centrale è raffigurato Eolo, negli altri Frisso, Elle e il vello d'oro, Nettuno e Cupido, Il ratto di Europa, Il ratto di Proserpina.
    Sala di Plutone e Proserpina: La sala è rettangolare ed è caratterizzata dalla volta, interamente decorata con stucchi policromi e con affreschi realizzati nel 1650, si pensa da Carlo Francesco Nuvolone. Al centro della volta, all'interno di una cornice mistilinea in stucco circondata da fiori e frutti e collegata agli angoli della volta da concatenazioni, sempre in stucco, di vasi, conchiglioni ed elementi vegetali stilizzati, è raffigurato Plutone che rapisce Proserpina (oppure il Ratto di Euridice da parte di un demone). Negli altri quattro campi della volta sono rappresentati: Paride e la mela d'oro; Giove, Antione e Cupido; Marte, Cupido e Venere; Ippomene e Atalanta che coglie i frutti d'oro.
    Subito sotto alla volta vi è un fregio, più sottile di quelli presenti nelle altre sale, delimitato inferiormente da una ghirlanda in stucco e in molte parti purtroppo molto inscurito. Esso contiene motivi floreali e carpologici e cartelle con putti che giocano o scherzano.
    Sala delle Allegorie: Piccola sala dalla forma apparentemente quadrata ma in realtà irregolare. Era in origine la stanza da bagno. La volta è completamente coperta di stucchi e affreschi risalenti al 1650. All'interno di cornici tonde in stucco sono raffigurate cinque allegorie di interpretazione incerta. Secondo alcuni al centro vi è la dea Flora con lo specchio e il cannocchiale in mano con accanto un uomo con cannocchiale e, in alto, Cupido. Intorno le quattro stagioni, raffigurate ognuna come una coppia di innamorati insieme a Cupido. Secondo altri le cornici contengono le allegorie dei cinque sensi, con la Vista in quella centrale.
    Il pavimento ligneo è quello originale. Gli strombi della finestra sono decorati a simulare pannelli in marmo.
    Galleria (Fig. 5): Si tratta di una grande sala rettangolare lunga ben 41 metri e dotata di volta a botte completamente decorata con stucchi. Lungo tre lati della sala, alla base della volta, è presente una cornice con sotto di essa una banda interamente occupata da decorazioni in stucco raffiguranti elementi vegetali e putti. Nella parete meridionale sono presenti undici finestre cui corrispondono, in quella a settentrione, altrettanti riquadri rientranti nello spessore del muro circondati da una cornice in stucco. Essi in origine contenevano altrettante tele.
    La parete corta in cui si trova l'ingresso alla sala è anche essa riccamente decorata con stucchi. La porta di ingresso è circondata da una ricca cornice sul coi frontone poggia un vaso di frutta retto da due putti. La medesima decorazione è ripetuta anche nell'altra metà della parete, anche se lì non è presente alcuna porta. Fra le due lunette è poi presente una nicchia ovale con all'interno il busto di un imperatore romano con la corona d'alloro.
    Nella lunetta della parete è infine presente una cornice vuota affiancata da due raffigurazioni di Minerva e sovrastata da teste di cherubino.
  • Altri spazi non visitabili
  • Cappella: Si raggiunge passando per la Galleria. E' a pianta ottagonale e decorata con stucchi. Fino a pochi anni fa era adibita ad uso abitativo e richiede perciò profondi restauri.
    Soffitte: Al secondo piano risiedeva la famiglia di servizio personale del principe.
    Torre: Comprende tre stanze decorate con affreschi a tema biblico e bucolico. In esse abitava il Cappellano di Corte.
    Ala est (Caserma dei carabinieri): Comprende numerose sale con decorazioni ad affresco. Di particolare pregio la decorazione del salone, in cui sono presenti 18 riquadri separati da nudi maschili. Nei riquadri sono raffigurate episodi di storia antica. Per i dettagli si rimanda al volumetto disponibile in loco.

    Vedere anche:
    Palazzo dei Principi su museoalessandroroccavilla.it

    Pagina in costruzione!

    Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico


    Via Roma, 188, 13866 Masserano BI
    Palazzo dei Principi: Foto nella sezione Fotografia
    Masserano (Biella): Volta della Sala delle Allegorie nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Saletta dell'Aurora  nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Ancona di Tiberino nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Camino delle Allegorie nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Sala di Plutone nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Volta della sala di Venere nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Sala di Venere nel Palazzo dei Principi
    Masserano (Biella): Parete di ingresso della Galleria nel Palazzo dei Principi