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Lenta (Vercelli): Pieve di Santo Stefano

Foto Pieve di Santo Stefano
Foto Pieve di Santo Stefano
Foto Pieve di Santo Stefano
Foto Pieve di Santo Stefano
Foto Pieve di Santo Stefano
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Luoghi  di interesse storico  di interesse artistico intorno a Milano: Pieve di Santo StefanoLa Chiesa di Santo Stefano, comunemente detta "pieve", si trova poco fuori dall'abitato di Lenta, non lontano dal cimitero del paese.

Si tratta della costruzione più antica di Lenta. Essa venne infatti costruita su una preesistente chiesa paleocristiana che a sua volta era stata edificata sui resti di una villa romana del II° sec. Intorno alla chiesa vi fu per molto tempo un cimitero. Durante gli scavi effettuati nel sito sono state trovate ossa attribuite ad una epidemia del quattordicesimo secolo o comunque medievale, perché sono state trovate coperte da calce per evitare infezioni.
Era la chiesa battesimale e matrice, il cui territorio arrivava sino ad Arborio. Era ed è dedicata a S. Stefano. Vi era anche un altare dedicato a Sant'Antonio e presso di essa si svolgeva la cerimonia della benedizione degli animali.
Va sottolineato che già ai tempi di Sant'Eusebio, vescovo di Vercelli nel quarto secolo, Lenta era considerata, o si apprestava ad esserlo, una "plebe", o "pieve", ovvero una circoscrizione territoriale religiosa e civile facente capo ad una chiesa rurale con battistero, detta chiesa matrice, pievana (o in latino plebana).
Insieme al Castello Monastero benedettino di San Pietro è sicuramente l'edificio che ha più ha segnato la storia del paese.
Mentre adesso la chiesa sorge piuttosto isolata, attorno ad essa sorgeva in origine uno degli abitati che formavano in villaggio di Lenta.

La chiesa originaria era più piccola e corrispondeva alla sola navata settentrionale (quella sinistra). Venne poi aggiunto il tozzo campanile in mattoni sul lato destro. Esso venne a trovarsi al centro quando, in seguito ai lavori di rinnovamente e di allargamento nei secoli undicesimo e dodicesimo, venne infine aggiunta anche la navata meridionale destra.
Per alcuni periodi al tempo del monastero benedettino fu chiesa parrocchiale. Alla fine, nel 1573, la parrocchia venne definitivamente spostata nella Chiesa di San Pietro (non ancora presente su questo sito).
La chiesa venne più volte ristrutturata, in particolare nel 1778 e nel 1883.
Purtroppo nel corso degli anni venne derubata di tutto ciò che si poteva asportare. Si salvò solo ciò che venne trasferito nella chiesa parrocchiale, in particolare un crocifisso del quattordicesimo secolo, ritenuto miracoloso dalla tradizione, che si trovava nella nicchia al centro dell'ancona dell'altare dell'abside destro.

Esternamente la chiesa è molto semplice. La struttura è in mattoni e ciottoli di fiume. In vari punti i mattoni sono disposti a spina di pesce. La base della metà destra è in soli ciottoli. Tale materiale prevale poi largamente in tutto il muro esterno sinistro, più antico di quello destro.
La facciata è a capanna ed è priva di ogni rifinitura o decorazione, se non per una specchiatura in stile romanico a metà altezza del campanile. Sono visibili le tracce delle molte modifiche apportate nel corso dei secoli. Attualmente nella facciata è presente solo un'entrata, a sinistra, ma i resti di una cornice ad arco in mattoni fa pensare che in passato fosse presente un'entrata anche sulla destra, oggi sostituita da una finestra quadrata.
Sono poi presenti, nella metà superiore due grandi finestre rettangolari. Insieme alle tre finestre rettangolari di simili dimensioni nel muro destro, alla monofora sul fondo di questo e alle due monofore nell'abside sinistro, esse fanno sì che l'interno della chiesa sia ben illuminato, diversamente da quanto accade in molte chiese romaniche.
Per quanto riguarda l'esteno, si noti l'asimmetria fra le pareti laterali sinistra e destra: oltre alla differenza nei matariali, quella di destra è più elaborata, per la presenza sia delle già nominate finestre, sia di una fila di archetti pensili sotto all'attacatura del tetto. In compenso la parete sinistra è rafforzata da quattro spessi contrafforti.
Le due absidi posteriori possiedono struttura simile ma non sono identici: entrambi sono semicircolari, con metà inferiore in ciottoli di fiume e parte superiore in mattoni misti a ciottoli, pareti scandite verticalmente in quattro parti da lesene, ognuna dotata di una monofora, in alcuni casi però murata. Nell'abside meridionale, però, sotto all'attaccatura del tetto corre una linea di archetti pensili, assente nella più antica abside settentrionale.

L'interno è, come detto, a due navate, divise a grossi pilastri in mattoni e comprendenti ognuna tre campate. La navata sinistra è quella meglio rifinita, anche se in realtà è quella più antica, con superfici intonacate e attaccature degli archi evidenziate da cornici in mattoni. La navata destra è invece interamente in mattoni a vista e non vi è soluzione di continuità fra pilatri e archi.

L'abside sinistro (Fig. 2), dedicato a Santo Stefano, conserva ancora, per quanto rovinati, una parte degli affreschi tardomedievali. La loro configurazione si potrebbe definire tipica: Cristo benedicente in mandorla circondato dai simboli dei quattro evangelisti nel catino absidale, la rappresentazione a figura intera degli apostoli nella parte superiore della parete (di cui ne rimangono solo quattro, purtroppo: da sinistra a destra: San Giacomo, San Bartolomeo, San Giovanni Evangelista e San Tommaso) e un velario in quella inferiore, purtroppo oggi quasi completamente scomparso. Tali affreschivennero dipinti intorno al 1460-1470 da un ignoto maestro biellese.
L'abside destra è protetta da una cancellata in ferro battuto. All'interno è presente un altare in marmi policromi sovrastato da un'ancona in legno verniciato e dorato realizzata nel 1826 (Fig. 5) da un artigiano locale per accogliere un antico crocifisso del quattordicesimo secolo, oggi, come detto, trasferito nella più sicura Chiesa parrocchiale di San Pietro.

L'interno della chiesa è arricchito da numerosi affreschi di vari epoche:

  • Parte bassa della parete della prima campata destra: Crocifissione, Santi e donatore, maestro biellese, prima metà del quindicesimo secolo.

  • Parete della seconda campata destra (Fig. 4): Adorazione dei pastori e Adorazione dei Magi affiancate, maestro di Lenta, seconda metà del quattordicesimo secolo; Madonna in trono con bambino, maestro piemontese prima metà del quattordicesimo secolo; I tre re Magi, seconda metà del quattordicesimo secolo

  • Pilastro centrale, lato verso l'ingresso: San Lazzaro e Sant'Eligio, maestro del Cristo della Domenica, 1470 ca. Alcuni esperti ritengono però che si tratti di San Giobbe e non di San Lazzaro.

  • Pilastro centrale, lato meridionale: Santo Vescovo, maestro biellese, seconda metò del quindicesimo secolo.

  • Pilastro centrale, lato settentrionale: Santa Margherita (?), maestro biellese, seconda metò del quindicesimo secolo.

  • Pilastro centrale, lato verso le absidi: Le tentazioni di Sant'Euseo, maestro del Cristo della Domenica, 1470 ca.

  • Pilastro a sinistra dell'ingresso: Due santi, maestro biellese, seconda metà del quindicesimo secolo

  • Madonna in trono con Bambino, maestro di Lenta, seconda metà del quattordicesimo secolo

  • Fra le due absidi si hanno, da sinistra a destra:
  • Santo Monaco, maestro piemontese, prima metà del quattordicesimo secolo

  • Sant'Antonio Abate, di Giovanni Maria da Rumo, 1540-1550

  • Santo vescovo, maestro novarese, prima metà del sedicesimo secolo

  • Santa Maria Maddalena, maestro piemontese, prima metà del quattordicesimo secolo

  • Alcuni esperti ritengono però che il Santo Monaco sia il monaco Zosimo e Santa Maria Maddalenasia in realtà Santa Maria Egiziaca, che sono più corrispondenti ai racconti della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.

La qualità artistica di tali affreschi è variabile, ma nella maggior parte dei casi il livello qualitativo è superiore a quello tipico per gli affreschi degli oratori campestri, a dimostrazione dell'importanza della chiesa.

Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico


Via Dietro Gli Orti, 1, 13035 Lenta VC
Foto aggiuntive della Pieve di Santo Stefano nella sezione Fotografia
Lenta (Vercelli): Adorazione dei pastori e Adorazione dei Magi, affiancate, nella Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Lato settentrionale della Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Prima campata destra della Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Facciata della Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Le Tentazioni di Sant'Euseo nella Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Affreschi fra i due absidi della Pieve di Santo Stefano
Lenta (Vercelli): Navata destra della Pieve di Santo Stefano