Calendario Eventi
18/419/420/421/422/423/424/4
25/426/427/428/429/430/41/5
2/53/54/55/56/57/58/5
9/510/511/512/513/514/515/5
Muovi il mouse sulle date evidenziate e visualizza i link!
Milanofotografo.it
Sezione Svago e Cultura
Milanofotografo su Facebook Milanofotografo su Twitter Milanofotografo su Pinterest Milanofotografo su Vk Milanofotografo su Youtube Milanofotografo su Telegram Milanofotografo su Truth Milanofotografo su Mewe Milanofotografo su Linkedin
HomeSezione FotografiaSezione servizi

Bellinzago Novarese (Novara): Badia di Dulzago

Foto Badia di Dulzago
Foto Badia di Dulzago
Foto Badia di Dulzago
Foto Badia di Dulzago
Foto Badia di Dulzago
Visualizza da visitare intorno a Milano:
Luoghi  di interesse storico  di interesse artistico intorno a Milano: Badia di DulzagoIl termina Badia di Dulzago designa attualmente una piccola frazione del comune di Bellinzago Novarese situata in posizione isolata in mezzo alla campagna. In passato, però, quello che è adesso un complesso paragonabile ad una cascina circondato da alcune altre case, era un'abbazia con annesso un piccolo borgo (il borgo di Dulzago, appunto). Di quest'ultimo non rimane ormai quasi nulla.

La Badia (o Abbazia) fu fondata all'inizio del XII secolo come luogo di culto religioso. Nel corso del medioevo svolse importanti funzioni spirituali nei confronti degli abitanti del territorio. I canonici seguivano regola di sant'Agostino.
Sul finire del medioevo essa venne trasformata da comunità religiosa in importante centro agricolo. Il territorio circostante venne bonificato, rendendo i terreni molti produttivi.
La Badia era organizzata come un complesso residenziale: vi era la chiesa, la residenza dell'abate e dei canonici, le case dei mezzadri e le loro famiglie ed il cimitero, situato fuori dall'abitato.
A partire dal settecento, con l'introduzione dell'allevamento del bestiame, si creo una vera e propria azienda agricola e intorno alla metà del secolo vennero costruiti nuovi edifici per accogliere i salariati.
La comunità agricola era autosufficiente disponendo anche di un forno per il pane, una scuola, la ghiacciaia interrata, il lattaio e il mulino per la farina.
Durante il periodo napoleonico venne soppressa la commenda ed il complesso passò di proprietà alla famiglia francese dei Reyner. Nel 1845 fu ceduta al conte Vitaliano Borromeo Arese. La famiglia Borromeo da 1879 cominciò a rivenderla in vari lotti ed in seguito venne ulteriormente suddivisa dalla Società Agricola Conturbia. Quelle che prima erano le varie ali dell'abbazia ospitano perciò adesso abitazioni private.

Se il borgo già di per se è in grado di affascinare il visitatore, dandogli l'illusione di tornare indietro in un ormai lontano passato agricolo, il vero gioiello è rappresentato dalla piccola chiesa, dedicata a San Giulio e coeva al complesso abbaziale, avendosi testimonianze della sua presenza risalenti ai primi decenni del XII secolo.

La facciata settecentesca, semplice e quasi priva di decorazioni, è la parte meno interessante della chiesa e non lascia minimamente presagire la magnificenza dei suoi interni.
Le altri parti della chiesa, in particolare la parte posteriore, in cui si notano i tre absidi e la muratura in ciottoli e mattoni arricchita dai piccoli archetti pensili subito sotto al tetto, tipici del romanico, lasciano però intuire che si tratta di una chiesa molto antica.
Da notare la presenza di un tiburio (struttura cilindrica posta intorno alla parte esterna di una cupola), come in molte chiese milanesi e frutto di una successiva aggiunta.

Gli interni, pur di ridotte dimensioni, sono divisi in tre navate comprendenti ognuna tre campate.
Curiosamente, le coperture delle tre campate della navata centrale sono l'una diversa dall'altra: la prima, entrando, è a cupola, la seconda è a crociera con grossi costoloni, mentre la terza è gotica con costoloni più sottili.

L'originaria struttura della chiesa venne fortemente modificata nei secoli XVII e XVIII, in particolare attraverso l'aggiunta delle due cappelle laterali, con quella di sinistra dedicata a Sant’Antonio da Padova e quella di destra alla Beata Vergine del Rosario. L'originaria facciata, verosimilmente a capanna, venne inoltre sostituita con quella attuale.
Vennero inoltre quasi completamente ridecorati gli interni, con la sostituzione di quasi tutti gli affreschi romanici (alcuni sono fortunatamente ancora presenti sul lato interno destro e all'interno del tiburio sul lato verso l'entrata) con affreschi e stucchi barocchi, lo stile dei quali ricorda un po' quello degli affreschi presenti nel Duomo di Monza e nel Santuario della Madonna delle Grazie all'Ortica.
Barocco è anche il grande altare principale che domina il presbiterio e il campanile, eretto verso il 1755, in sostituzione di quello antico posto sul tiburio.

Per una descrizione molto più approfondita della Chiesa di San Giulio e dell'intero complesso vedasi http://www.badiadidulzago.it



Informazioni anche su https://it.wikipedia.org/wiki/Badia_di_Dulzago

Categorie: Luoghi di interesse storico di interesse artistico


Badia di Dulzago
Foto aggiuntive della Badia di Dulzago nella sezione Fotografia
Bellinzago Novarese (Novara): Interni della Chiesa di San Giulio della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): La strada verso Oleggio che parte  dalla Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Volta affrescata della campata centrale della Chiesa di San Giulio della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Interni della Chiesa di San Giulio della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Soffitto del presbiterio della Chiesa di San Giulio  della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Capanno per la legna nella  Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Il paese e la campagna circostante alla  Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Altare nella Chiesa di San Giulio della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Campagna autunnale intorno alla Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Affreschi gotici nella Chiesa di San Giulio della Badia di Dulzago
Bellinzago Novarese (Novara): Cappella della Madonna del Rosario nella Chiesa di San Giulio nella Badia di Dulzago