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Fotografomilano - Riduzione del rumore tramite sovraesposizione

Poichè la fotografia digitale permette agevolmente di modificare in postproduzione l' esposizione, quasi che si potesse tornare indietro nel tempo al momento dello scatto, si è voluta indagare la possibilità di ridurre il rumore mediante la sovraesposizione. Questo perchè, seguendo i fotoni la statistica di Poisson, il rapporto segnale rumore, al netto di fattori a valle, quale amplificazione, oscillazioni della tensione o altro, è proporzionale a 1/(radice quadrata di n), dove n è il numero di fotoni incidenti.
Perciò, più fotoni si riesce a raccogliere, migliore sarà il rapporto segnale/rumore. Per testare se questa teoria è applicabile anche al caso pratico, si sono effettuate tre foto a 400 ISO: una con il tempo necessario per ottenere direttamente la corretta esposizione, una sovraesposta di uno stop e una sovraesposta di due stop. In più, per confronto ulteriore, si è fotografato lo stesso soggetto anche a 100 ISO utilizzando il tempo corretto per ottenere subito la corretta esposizione. Ecco i risultati. In sequenza: 400 ISO con esposizione corretta, 400 ISO con sovraesposizione di uno stop, 400 ISO con sovraesposizione di due stop, 100 ISO con esposizione corretta. Cliccando sulle immagini è possibile scaricare le foto complete. Tutte le foto sono state scattate in raw con una Fujifilm s100fs. Diversamente dalle foto della galleria fotografica, in queste non è stata applicata alcuna riduzione del rumore.

Prove/RumoreSovraesposizione/400.0.jpg
ISO: 400, Diaframma: 4.44, Tempo: 1/500
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Prove/RumoreSovraesposizione/400.1
ISO: 400, Diaframma: 4.44, Tempo: 1/250
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Prove/RumoreSovraesposizione/400.2
ISO: 400, Diaframma: 4.44, Tempo: 1/125
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Prove/RumoreSovraesposizione/100
ISO: 100, Diaframma: 4.44, Tempo: 1/125
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Si vede chiaramente come il rumore nelle ultime due foto è pressochè identico, il che avvalora la correttezza della teoria riportata. Le differenze di contrasto sono dovute al fatto che la gamma dinamica diminuisce all' aumentare degli ISO.
Qual' è dunque la strategia da seguire nella pratica? Da quanto visto, diversamente da quanto avveniva nella fotografia su pellicola, il miglior sistema sarebbe dunque quello di utilizzare la massima esposizione possibile, ovvero ovvero la massima esposizione prima che una zona più o meno grande del sensore cominci a saturarsi. La corretta luminosità della foto sarebbe da raggiungere successivamente, in postproduzione. In più bisognerebbe cercare di tenere comunque gli ISO il più bassi possibile, compatibilemte con la necessità di utilizzare tempi che non portino a foto mosse. Questo per godere delle massima gamma dinamica possibile.
Quali i rischi e le controindicazioni?
  • Un problema è quello che si rischia facilmente di bruciare le parti più chiare della foto. E una volta bruciate, tali parti sono perse.
  • Può essere difficile, successivamente, ricordarsi la reale illuminazione della scena, per ricostruirla correttamente. Sarebbe allora bene, ove possibile, scattare due foto: una esposta in modo classico, per avere un riferimento, e una sovraesposta, da cui ottenere successivamente la foto "ottimizzata".